Un pomeriggio...
Ero in primo liceo classico e due compagne di classe mi invitarono ad andare nella mia parrocchia per far parte del coro (avevo sempre frequentato un'altra di parrocchia).
Mi sentii accolta da un gruppo di giovanissimi e giovani. Tra di loro ci sarebbe stato il mio futuro marito.
Accolta da uno straordinario e giovane parroco che intuì subito il mio desiderio di essere "utile".
Mi affidò un gruppetto di vivaci ragazzini e così iniziai a conoscere l'ACR e amarla.
Poi, in seguito, divenni responsabile parrocchiale e diocesana dei giovani (gli incarichi li ho poi vissuti tutti come settore adulti: presidente parrocchiale e diocesana)
Il mio motto è sempre stato impegnarsi per gli altri tradotto nel tempo in I CARE.
Dell'AC mi sono innamorata del grande amore alla Chiesa, del senso del servizio, della dimensione democratica, della corresponsabilità.
Servendo si scopre la propria umanità e spiritualità.