Il 1998 è l’anno della mia prima tessera, negli anni precedenti simpatizzavo per timidezza. Sono stato tirato dentro per necessità come educatore ACR e rimasto per convinzione fino ad oggi adulto-fra-gli-adulti, passando per il settore giovani. L’Ac della mia comunità (dei SS. Pancrazio e Francesco d’Assisi a San Pancrazio salentino) è stata ed è personal trainer per la mia laicità.
Da presidente parrocchiale a membro dell’equipes diocesane giovani e adulti, dalla vicepresidenza adulti alla segreteria diocesana, fino all’ultimo triennio (2021-2024) in Consiglio nazionale per il Settore adulti, e coordinatore delle Commissioni nazionali Itinerari formativi Adulti e Comunicazione, ho messo a disposizione ciò che sono e quel poco che so fare, convinto che solo insieme accadono cose meravigliose.
La mia casa è una piattaforma di partenza e di approdo, e non è riduttivo pensarla così perché ogni volta che rientro sono di certo più stanco, ma senza dubbio più ricco e grato. Tre anni fa, candidandomi al Consiglio nazionale scrivevo “L’Ac ha fatto tanto tanto bene e continua a fare bene alla mia vita, per questo sono in debito con lei”. Oggi credo di essere profondamente in debito con la vita, tutta la vita incrociata che in Ac sto imparando a contemplare così com’è, senza semplificarla, nè banalizzarla.
In questo continuo viavai mi sforzo di trovare il tempo per cucinare e radunare attorno alla tavola la famiglia e gli amici, andare al cinema e scappare appena possibile al mare.
Buona assemblea!