Come scrive Papa Francesco nell’Evangelii gaudium: «Il credente è fondamentalmente “uno che fa memoria”» (EG n.13). Per questo mi perdonerete se, anziché raccontare la mia esperienza per chi ha la fortuna di non conoscermi, colgo l’occasione per ricordarla a me stessa.
Ho incontrato l’Azione cattolica nel 2002, grazie alla proposta di quello che allora era il “nuovo” parroco, don Delfino. All’inizio la proposta è stata molto semplice: stare in parrocchia con bambini e ragazzi la domenica mattina prima della Messa e fare qualche attività. Come educatori ACR senza alcuna conoscenza del progetto formativo dell’associazione, abbiamo provato a presentare una proposta educativa che, anche se in modo maldestro, ha dato il primato alla relazione. Rileggo con gratitudine la semplicità di incontrarsi e stare insieme, perché mi ha insegnato il significato della parola “Chiesa”.
In quegli anni, siamo stati accompagnati da alcuni membri di Presidenza diocesana: Marialuisa, allora responsabile diocesano ACR e Leonardo, Vice-Giovani. La “mia” AC parrocchiale è figlia di una Chiesa e di un’Associazione locale e forse è per questo che, ancora oggi, è una "casa aperta".
In questa dinamica di scambi tra i vari livelli associativi, ho iniziato l’esperienza in Consiglio diocesano nel 2008 e mi piace ricordare le persone che l’hanno condivisa con me, fino al 2017: Manuela, Marco, Maria, Annalisa P, Francesco G, Francesco C, Concetta, Maria Grazia, Annalisa F e, in modo particolare, Sara e Alessandro, che mi hanno accompagnato durante gli anni di servizio come responsabile diocesano ACR (2011-2017). Durante questi anni, l’esperienza di vita associativa è stata arricchita dalla relazione con gli amici dell’AC dell'Abruzzo-Molise, a partire da Enrico e Davide, fino ai Responsabili ACR delle altre diocesi, con i quali ho condiviso gioie e fatiche del servizio.
In una AC che chiama costantemente ad attraversare i confini, sono grata per le relazioni belle nate ai campi e alle iniziative nazionali e per gli amici con i quali ho condiviso dal 2013 fino ad oggi il servizio nelle Commissioni itinerari formativi ACR.
Rendo grazie a Dio per avermi dato l’opportunità di camminare con Teresa e Luca, don Marco, don Dino, Martino, Chiara e Matteo, Sabrina, Lia, che mi hanno fatto scuola e di avermi chiamata in questi anni a servire i piccoli e gli educatori con Melania, Titti, Maurizio e Danilo, insieme all’Ufficio centrale ACR e ai Consiglieri Nazionali.
La mia esperienza associativa è stata (ed è), prima di tutto, esperienza di relazione. È bello essere accompagnati dalla presenza costante dei bambini e ragazzi. Ricordo le parole di un frate incontrato durante un campo nazionale in Toscana: come educatori, crediamo di essere noi a dover prendere per mano i piccoli e portarli a conoscere il Signore Gesù, invece siamo privilegiati, perché Dio ci ha messo accanto bambini e ragazzi perché siano proprio loro ad educarci alla santità.